A Piacenza l’orologio della
pallacanestro femminile è fermo
da oltre 40 anni. E’ dai tempi della
mitica Salus et Virtus che una
prima squadra della città non
gioca qui una partita ufficiale.
Da allora, a Piacenza si ricordano
soltanto sporadiche apparizioni
di quintetti della provincia,
in città esclusivamente per questioni
d’impianto, rientrati poi a
casa loro. Adesso quell’orologio
sembra pronto a rimettersi a
camminare e, soprattutto, a fare
canestro.
L’idea è del Basket Sole. La società
di Laura Rovellini ha deciso di
rilanciare tutto ciò che è pallacanestro
al femminile in città attraverso
una specifica operazione
che porterà il nome di Fulmine
Rosa.
Il futuro in tre mosse
Seguendo essenzialmente tre
strade. La prima, immediata, riguarda
l’incremento dell’attività
nelle palestre scolastiche, per
aumentare il numero delle neofite
da avvicinare alla palla a spicchi.
La seconda, a medio termine,
pone il Basket Sole come punto
di riferimento per le società della
provincia e le società cittadine
prevalentemente concentrate
sull’attività maschile che, di
fronte a numeri insufficienti,
permettano alle loro tesserate di
convergere verso gruppi per i
campionati Under organizzati
dal sodalizio della presidente
Rovellini.
La terza, pronta al blocco di partenza,
è l’allestimento di una prima
squadra che si presenti al via
a ottobre nel campionato di serie
C femminile.
«Sono idee – conferma Rovellini
– che abbiamo maturato sul
finire della passata stagione,
confrontandoci con altre società.
Ebbene, questo vuoto a Piacenza
è sempre più grande e
sempre più ingombrante. Un
vuoto che sta costringendo molte
giovani ad abbandonare l’attività
per mancanza di numeri.
Basket Sole ci prova. L’inizio è
stato confortante, nel senso che
almeno una decina di sodalizi
tra città e provincia hanno mostrato
interesse e promesso collaborazione».
Basket Sole, dunque, pronto a rispolverare
il mito della grande
Salus et Virtus e a valorizzarlo in
tempi moderni.
Erano i tempi di Renato Ghelfi,
Pino Bonocore, Pietro Maiorca.
Erano i tempi in cui, nell’immediato
dopoguerra, le partite venivano
disputate all’aperto perché
un impianto coperto era ancora
un miraggio.
Poi la scalata, tantissimi campionati
di serie B, anche la possibilità
di giocare in serie A, applaudendo
a scena aperta Anna Neri
e Anna Sommi, che approdavano
in Nazionale.
Una crescita spontanea, genuina,
appassionata, superando le
tante difficoltà per fare attività.
Almeno fino agli anni settanta,
dove tutto poi si è interrotto, senza
più trovare nemmeno la minima
traccia di una prima squadra
rosa della città in campo a
Piacenza.
Il Basket Sole, sette anni di vita,
forte di un vivaio di una quarantina
di promesse, adesso ha deciso
di provarci.
Con un pizzico di follia e con tanta
passione. Trovando immediatamente
l’appoggio della Fip
provinciale, ben lieta di portare
la lieta novella nelle stanze bolognesi.
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